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Corte dei Conti Bilancio Poste 2021 - 1.1 Situazione generale del Gruppo

Autore: SCONOSCIUTO venerdì 14 aprile 2023

Poste italiane s.p.a. è una società emittente titoli quotati sul Mercato telematico azionario organizzato e gestito da Borsa italiana, che opera nei settori dei servizi postali, assicurativi e finanziari (tramite il Patrimonio Bancoposta), nei servizi di monetica, di telefonia e di operazioni di riscossione e pagamento e di raccolta del risparmio postale. È partecipata per il 29,26 per cento dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), per il 35,00 per cento da Cassa depositi e prestiti s.p.a. (Cdp), a sua volta controllata dal Mef. La parte residua è rappresentata per il 35,34 per cento dal flottante (investitori istituzionali e retail1) e per lo 0,40 per cento da azioni proprie.

Il 65,3 per cento del flottante appartiene a investitori che seguono criteri ESG (Environment, Social, Governance)2 nelle proprie scelte di investimento.

L’esercizio 2021 rappresenta il secondo anno di gestione del vertice aziendale nominato dall’Assemblea dei soci del 15 maggio 2020.

Il Consiglio di amministrazione, nella seduta del 18 marzo 2021, ha approvato il nuovo piano industriale 2021-2024 del Gruppo Poste italiane “2024 Sustain & Innovate” che prosegue nel percorso di crescita sostenibile già delineato dal precedente “Deliver 2022”. L’approvazione del piano industriale 2021-2024 e il raggiungimento degli obiettivi finanziari ivi previsti, hanno determinato la necessità di aggiornare le Linee guida della gestione finanziaria, approvate nella seduta del 24 marzo 2021.

Va preliminarmente osservato che Poste italiane chiude l’esercizio 2021 con un utile di 797 mln, più che raddoppiato rispetto al 2020 (325 mln), esercizio sul quale incideva la minore operatività causata dall’emergenza sanitaria, nonché un aumento dei costi sostenuti per fronteggiare la medesima (106 mln).

Il Consiglio di amministrazione di Poste italiane in data 10 novembre 2021, alla luce dell’andamento della situazione economica e finanziaria di Poste italiane s.p.a. al 30 giugno 2021, dell’andamento nel corso dei mesi successivi, della prevedibile evoluzione della gestione, nonché in linea con la dividend policy di Gruppo, approvata nel corso dell’esercizio 2021, ha deliberato di anticipare, a titolo di acconto, parte del dividendo previsto per l’esercizio 2021. La Società, pertanto, ha redatto una relazione e un prospetto contabile ai sensi dell’articolo 2433 bis c.c., acquisendo il parere della società di revisione. L’ammontare complessivo dell’acconto, pari a euro 0,185 per azione, è stato di 241 mln ed è stato messo in pagamento nel mese di novembre 2021.

Nel mese di giugno 2021 è stato rinnovato, con vigenza fino al 31 dicembre 2023, il contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale non dirigente di Poste italiane e delle aziende del Gruppo rientranti nel relativo campo di applicazione. L’accordo ha introdotto miglioramenti in ambito economico e nell’impianto normativo dell’organizzazione.

Nel corso dell’anno il settore postale è stato caratterizzato da un ulteriore sviluppo del comparto pacchi, grazie anche al nuovo hub, inaugurato nel mese di giugno, presso Landriano (PV). Si tratta del centro logistico più grande d’Italia (80 mila mq), in grado di gestire fino ad oltre 300mila pacchi al giorno, grazie alla dotazione di avanzati standard tecnologici.

Il settore è stato altresì interessato da nuove operazioni societarie3; tra queste, nel mese di gennaio 2021 è stata perfezionata l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Nexive Group s.r.l. da PostNL European Mail Holdings B.V. e Mutares Holding -32 GMBH a fronte di un corrispettivo finale, che tiene conto dell’aggiustamento del prezzo previsto dagli accordi contrattuali, di 30,7 mln. L’acquisizione dovrebbe consentire a Poste di sfruttare potenziali economie di scala derivanti dal consolidamento delle attività di Nexive, migliorando il livello di servizio per i clienti di entrambe le aziende.

L’operazione ha reso necessaria una riorganizzazione delle entità legali; pertanto il Consiglio di amministrazione di Poste, nella seduta dell’11 maggio 2021, ha autorizzato il riassetto societario del Gruppo Nexive che ha, tra l’altro, condotto alla creazione di una ”operating company”, Nexive Network s.r.l., che dal 1° ottobre 2021 svolge attività di gestione e coordinamento della nuova rete di recapito.

Nel gennaio 2021 inoltre Poste ha siglato un accordo con Cloud Seven Holding Limited per l’acquisizione del 51 per cento del capitale di Sengi Express Limited con sede a Hong Kong. L’operazione, perfezionatasi il 1° marzo 2021, è finalizzata a consentire lo sviluppo del business internazionale dei pacchi B2C (business to consumer), elemento cardine, e ulteriormente rafforzato nel nuovo Piano “2024 Sustain & Innovate”, della strategia di trasformazione all’interno della divisione Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione.

A maggio 2022 Poste ha acquisito una quota di maggioranza della società Plurima s.p.a., società leader di mercato in Italia nella logistica ospedaliera e nei servizi di custodia e gestione documentale per le strutture ospedaliere pubbliche e private, per un corrispettivo complessivo di 135 mln. L’operazione, eseguita per il tramite di Poste Welfare Servizi s.r.l., è funzionale all’obiettivo di rendere il Gruppo Poste un operatore logistico ad ampio raggio e di proseguire il percorso iniziato con la c.d. “Piattaforma Vaccini”. Con il perfezionamento dell’operazione, Poste Welfare Servizi detiene il 70 per cento del capitale sociale di Plurima Bidco srl che a sua volta detiene il 100 per cento di Plurima.

In ambito finanziario, nel quale l’Azienda attraverso BancoPosta distribuisce prodotti di terzi senza il rischio di credito, il 24 dicembre 2021 Poste ha sottoscritto con Cassa depositi e prestiti il nuovo accordo che regola l’attività di collocamento e gestione dei prodotti del risparmio postale per il quadriennio 2021-2024. Il collocamento e la gestione di buoni e libretti continueranno a essere remunerati da commissioni annue differenziate sulla base della tipologia dei prodotti, il cui ammontare resta sostanzialmente in linea con quello degli anni precedenti.

Il comparto dei servizi assicurativi, la cui gestione è affidata al Gruppo Poste Vita ha continuato a perseguire l’obiettivo di consolidare la leadership nel mercato vita mediante un bilanciamento della raccolta, focalizzata ai prodotti non garantiti a maggiore valore aggiunto (multiramo), caratterizzati da un profilo di rischio e da un rendimento moderato, compatibile con le caratteristiche della clientela del Gruppo, ma con ritorni sugli investimenti potenzialmente più attrattivi. Inoltre, dopo una prima fase sperimentale riservata ai dipendenti e ai pensionati del Gruppo Poste, a febbraio 2021 è stata lanciata l’offerta RC Auto “Poste Guidare Sicuri” destinata a tutta la clientela.

L’unità di business Pagamenti e mobile, che accoglie le attività di PostePay s.p.a., è stata impegnata in iniziative di incentivo all’utilizzo dei canali digitali per effettuare pagamenti e acquisti on line. Inoltre, in continuità con la strategia di specializzazione delle attività in ambito pagamenti e di accentramento della monetica nel Patrimonio destinato Imel (Istituto di moneta elettronica), l’Assemblea straordinaria degli azionisti, tenutasi il 28 maggio 2021, ha approvato la modifica del Patrimonio BancoPosta conseguente alla rimozione del vincolo di destinazione nei confronti delle attività, dei beni e dei rapporti giuridici riconducibili alle carte di debito (c.d. “Ramo Debit”). L’atto di conferimento è stato formalizzato il 23 settembre 2021, con efficacia a decorrere dal 1° ottobre 2021.

In data 25 febbraio 2022, PostePay ha sottoscritto con IGT Lottery s.p.a. un accordo vincolante per l’acquisizione del 100 per cento di LIS Holding s.p.a. a un prezzo di 700 mln. LIS offre un’ampia gamma di servizi attraverso la gestione tecnologica della piattaforma nei confronti degli esercenti convenzionati costituiti da 54.000 punti vendita non specializzati, di cui circa 33.000 tabaccai, dislocati su tutto il territorio nazionale.

Alcune questioni, relative ai rischi di tipo operativo, hanno assunto rilievo a livello gestionale e contabile. La prima riguarda il servizio, avviato nel settembre 2020, che consente alla clientela titolare di conto corrente BancoPosta di cedere i propri crediti d’imposta alla Società e ottenere la relativa liquidità direttamente sul conto corrente, in ottemperanza a quanto previsto nel c.d. decreto “Rilancio” (decreto legge 19 maggio 2020 n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge17 luglio 2020 n. 77). A tal riguardo la legge23 luglio 2021, n. 106 di conversione del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, ha introdotto la possibilità per il Patrimonio BancoPosta di impiegare, nei limiti di una percentuale del 15 per cento, i fondi rivenienti dalla raccolta effettuata da clientela privata in crediti d’imposta cedibili ai sensi del citato decreto “Rilancio”.

Tra i mesi di novembre 2021 e febbraio 2022, su iniziativa di alcune Procure della Repubblica del territorio, sono stati sottoposti a sequestro preventivo, ex art. 321 cod. proc. pen., crediti di imposta rinvenienti da bonus edilizi, per un totale di 380,5 mln. La Società, a febbraio 2022, ha temporaneamente sospeso il servizio per riprenderlo a marzo, successivamente alla pubblicazione del decreto legge 25 febbraio 2022, n. 13 (c.d. decreto per il contrasto alle  frodi). In tale nuovo contesto, Poste ha dato incarico a una primaria società di consulenza e revisione legale di svolgere un’attività di assurance dell’intero processo di acquisto dei crediti d’imposta, attraverso la verifica del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi a presidio di tale processo, con riferimento ai profili civilistici, fiscali e antiriciclaggio. In relazione ai suddetti provvedimenti di sequestro, nei quali è stata riconosciuta terza in buona fede o parte offesa dal reato, la Società ha proposto istanze di riesame presso i Tribunali di competenza, i cui esiti hanno portato al dissequestro di parte delle somme (196,5 mln). Per i crediti residui, che alla data del 31 dicembre 2021 risultavano ancora sottoposti a provvedimenti cautelare, la Società ha provveduto a rettificare il costo ammortizzato, stimando in un anno la durata media del sequestro.

Con recente sentenza 28 ottobre 2022, n. 40867, la Corte di cassazione, Sez. III penale, ha respinto il ricorso proposto da Poste italiane avverso l’ordinanza del 1° marzo 2022, con la quale il Tribunale del riesame di Napoli aveva confermato l’ordinanza del Gip del 18 gennaio 2022, di sequestro per 4,953 mln. di euro a carico di Poste italiane, parte offesa dal reato di truffa aggravata; reato per il quale – unitamente ad altri capi d’accusa - risultano indagati vari soggetti, che avrebbero in tal modo tentato di beneficiare indebitamente del c.d. superbonus previsto dall’art. 121 del citato d.l. n. 34 del 2020. Ultima pronunzia della Cassazione, ad oggi depositata, è la sentenza 23 novembre 2022, n. 44647, che parimenti ha ritenuto legittimo un altro sequestro operato nei confronti di Poste italiane 5. In particolare, secondo i Giudici il sequestro, di natura impeditiva, ha il fine di evitare che siano utilizzati i crediti sorti da un fatto illecito. I crediti in questione, pertanto, restano bloccati nel cassetto fiscale di Poste italiane.

In considerazione di quanto precede, laSsocietà, a decorrere dal 7 novembre 2022, ha sospeso il servizio di acquisto di crediti d’imposta legati al superbonus, limitatamente all’apertura di nuove pratiche.

Altra questione riguarda l’evoluzione delle controversie con la clientela inerenti al riconoscimento degli interessi su alcune serie di Buoni postali fruttiferi (BFP) (serie P/Q) che nel corso degli ultimi anni hanno generato reclami e ricorsi all’Arbitro bancario finanziario (ABF) e il cui andamento è monitorato dalla Società anche tramite un aggiornamento trimestrale della stima delle perdite potenziali. In particolare, con riferimento alla fattispecie c.d. “21-30” derivante da modifiche delle condizioni economiche dei BFP introdotte con decreto ministeriale, la giurisprudenza di merito è stata prevalentemente orientata nel rigettare, per infondatezza, le domande giudiziali volte a ottenere l’accertamento del diritto all’applicazione dei tassi riportati sui buoni. La Società, già a fine 2019, aveva confermato la volontà di non modificare la propria politica di rimborso e di non aderire, dunque, alle decisioni dell’ABF. Le prime ordinanze riferite alla fattispecie, depositate dalla Corte di Cassazione nel febbraio 2022 (ordinanza del 10 febbraio 2022, n. 4384, e ordinanze del 14 febbraio 2022, nn. 4748, 4751 e 4763), hanno accolto la tesi di Poste. Per quanto concerne invece i rapporti con le Autorità di vigilanza, da gennaio a ottobre 2020 la Consob ha condotto un’ispezione di carattere generale ai sensi dell’articolo 6-ter, comma 1 del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF), volta ad accertare lo stato di adeguamento alla nuova normativa MiFID II7. Agli esiti della verifica ispettiva, nel mese di maggio 2021 è pervenuta una nota tecnica a cui la Società ha fornito risposta nel mese di luglio 2021.

Come anticipato nel precedente referto, a dicembre 2020 l’Ivass aveva avviato una verifica ispettiva ordinaria, sulla valutazione del governo, gestione e controllo degli investimenti e dei rischi finanziari, le cui attività sono state completate a maggio 2021. Gli accertamenti hanno fatto emergere risultanze “parzialmente sfavorevoli”; tuttavia, per il superamento di taluni rilievi, che erano già stati in parte anticipati nel corso dell’ispezione, il Consiglio di  amministrazione della Società già il 12 aprile 2021 ha approvato un mirato piano di azioni . Tale piano, a ulteriore rafforzamento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi in materia di investimenti finanziari, è stato successivamente integrato e approvato dal Consiglio di amministrazione il 22 ottobre 2021. Con riguardo a taluni dei predetti rilievi, l’Ivass ha configurato violazioni degli artt. 30-bis, 30-ter, 37-ter e 183 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 (“Codice delle assicurazioni private”) e delle relative disposizioni di attuazione emanate con regolamento dalla stessa Autorità. La Società ha presentato all’Autorità di vigilanza in data 25 ottobre 2021 le memorie dife nsive. Successivamente, in data 21 settembre 2022 Poste Vita ha trasmesso all’Autorità il resoconto delle ultime attività a chiusura del suddetto piano di azioni, che sono attualmente all’analisi del Servizio di vigilanza prudenziale dell’Ivass.

Nel periodo compreso tra il 30 maggio 2022 e il 3 giugno 2022, Poste italiane s.p.a. ha acquistato n. 781.402 azioni proprie al prezzo medio unitario di 10,076892 euro, per un controvalore complessivo di 7.874.103,59 euro. Gli acquisti sono stati effettuati in esecuzione dell’autorizzazione deliberata dall’Assemblea degli azionisti di Poste italiane s.p.a. del 27 maggio 2022, il cui avvio è stato comunicato al mercato il 27 maggio 2022, ai sensi dell’art. 144-bis del Regolamento Consob 11971/1999.